Il percorso arabo normanno di Palermo

Questa immagine è la copertina dell'articolo dal titolo Percorso arabo normanno e mostra un'immagine di un giardino di Palermo

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Itinerario arabo normanno della città di Palermo

Vuoi conoscere il percorso arabo normanno di Palermo?

In questo articolo trovi tutti i luoghi inseriti nell’itinerario arabo normanno promosso dall’Unesco. 

Nel luglio del 2015, una notizia ha raggiunto tutti i siciliani riempiendoli di orgoglio: il percorso arabo-normanno di Palermo è stato dichiarato dall’UnescoPatrimonio mondiale dell’Umanità“.

Palermo è una città millenaria, ricchissima di storia, dove popoli e culture si sono da sempre incontrati e incrociati.

 

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Mappa online del percorso arabo normanno di Palermo

 

 

Talvolta, qui come altrove, le diverse civiltà si sono scontrate, e una dopo l’altra hanno dominato la città.

Eppure, c’è stato un periodo in cui Palermo è stata sede di un incontro di civiltà, un inedito e pacifico scambio tra popoli.

Dopo una lunga e importante dominazione araba (dall’827 alla fine del XI secolo), la città è passata sotto il dominio dei Normanni.

Sovrani colti e illuminati, i re normanni hanno promosso la convivenza tra culture diverse.

Le tre religioni monoteiste e le relative culture si sono trovate a convivere insieme per la prima volta nella storia.

Un fatto unico al mondo, che ha fatto di Palermo una delle capitali della cultura e ha contribuito a renderla la città meravigliosa che ammiriamo ancora oggi.

Architettura normanna e stile e conoscenza degli arabi si fondono per creare un connubio unico, quell’arabo-normanno tanto caratteristico.

I Normanni trasformano così il volto della città, regalando a Palermo e ai posteri alcuni fra gli edifici più belli e suggestivi del mondo.

Questa immagine mostra le foto dei monumenti inseriti nel percorso arabo normanno di Palermo

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Il percorso arabo normanno di Palermo è patrimonio dell’umanità. 

Leggi l’articolo per conoscere il percorso arabo normanno a Palermo.

1. La Cappella Palatina

La Cappella Palatina viene consacrata nel 1143, dopo ben tredici anni di lavori.

L’inizio dei lavori risale dunque al 1130, anno dell’incoronazione di Ruggero II.

È proprio dalla volontà del nuovo Re che nasce l’idea di una Cappella in grado di rappresentare il Regno.

Essa quindi deve essere straordinaria, di una bellezza sublime, la bellezza che ti cattura in un vortice di brividi.

Originariamente la Cappella è un edificio isolato e soltanto in un secondo momento viene internata nel Palazzo dei Normanni.

Essa è uno dei monumenti simbolo di Palermo e oggi come ieri riesce sempre a lasciare i visitatori a bocca aperta per la preziosa rarità dei suoi mosaici.

Interno della Cappella Palatina – Palermo

L'immagine mostra l'interno della Cappella Palatina di Palermo

Interno della Cappella Palatina del percorso arabo normanno di Palermo

La cupola, il pavimento, le pareti e le absidi infatti sono interamente ricoperte da mosaici bizantini.

Questi straordinari lavori donano al visitatore un’atmosfera avvolgente e insieme sconvolgente.

La composizione strutturale della Cappella è espressione della commistione di stili architettonici.

All’interno di essa hai l’impressione di trovarti di fronte a due piccole chiese.

Da un lato abbiamo tre navate divise da dieci colonne, secondo il modello di pianta latina.

Dall’altro, nel presbiterio, si riconosce una chiesa in stile orientale, a pianta quadrata, con tipica cupola.

La doppia valenza religiosa è confermata anche dalle iscrizioni che trovi sulle pareti, scritte sia in greco che in latino.

Questo a testimonianza del fatto che nella cappella, ai tempi di Ruggero II, i riti venissero officiati per entrambe le confessioni religiose.

Il sincretismo architettonico e la presenza del doppio rito ci dicono molto sulla politica di tolleranza del Regno.

Inoltre, non manca la componente della cultura araba. Se osservi il pavimento trovi dei mosaici in pietre preziose tipiche dello stile arabo.

Nei tanti dettagli che coronano questo capolavoro emerge dunque come maestranze arabe, normanne e bizantine si sono trovate a lavorare assieme per il compimento della Cappella.

Cappella Palatina – Palermo

I soffitti costituiscono l’opera più alta dell’arte fatimita in Sicilia, e coprono le tre navate della cappella.

I soggetti delle immagini sono molteplici.

Elenco immagini dei soffitti della Cappella palatina di Palermo:

  • lotte fra animali;
  • lotte fra individui;
  • creature mostruose;
  • persone che bevono;
  • persone che giocano a scacchi;
  • persone che cacciano.

Le immagini dei soffitti della Cappella Palatina sono tradizionale corredo iconografico islamico.

L’opera che si lascia ricordare con più intensità si trova nell’abside ed è il “Cristo Pantocrator”, il Signore del Creato.

Esso benedice con la mano sinistra, alla maniera greca, e tiene la Bibbia con la mano destra.

Di fronte a una tale strepitosa opera d’arte le parole sono poca cosa.

Mille dettagli e ancora mille segreti di ingegno e di bellezza coronano questo sogno ad occhi aperti.

Guardala e riguardala, ammirala in ogni suo particolare: questa è la magia dell’arte che non smette mai di parlarti.

La Cappella Palatina è stata definita da Guy de Maupassant come “la chiesa più bella del mondo”.

2. La Cattedrale (Santa Vergine Maria Assunta)

Il luogo dove sorge la Cattedrale di Palermo deve avere sicuramente qualche misteriosa forza attrattiva per gli edifici sacri.

Infatti in età paleocristiana (IV secolo) qui sorgeva una basilica che venne distrutta nella metà del V secolo dai Vandali.

Sulle rovine di quella viene fatta erigere nel 509 la “Sanctae Mariae Basilica”, per volontà del vescovo Vittore su ordine di San Gregorio Magno.

Nel IX secolo, sotto la dominazione saracena, la chiesa viene ampliata e riadattata, diventando così una grande moschea.

Soltanto con l’arrivo dei Normanni la chiesa è restituita alla comunità e alla religione cristiana.

Nel 1169 la chiesa viene gravemente danneggiata da un terremoto.

Si decide infine di intervenire pesantemente su quelle vestigia (poi rase al suolo) per erigere definitivamente una nuova grande chiesa.

È il 1170, sul trono sedeva Guglielmo II e l’arcivescovo di Palermo è l’inglese Gualtiero Offamilio. Dobbiamo a quest’ultimo quella decisione.

La Cattedrale – Palermo

L'immagine mostra la Cattedrale di Palermo

La Cattedrale del percorso arabo normanno di Palermo

La Cattedrale è forse il monumento che più di ogni altro genera appartenenza e riconoscimento tra i palermitani.

La storia, le speranze, i ricordi del popolo di Palermo sono tutti qui.

È cuore e teatro della memoria storica e collettiva della città.

La sua conformazione unica, il suo profilo artistico e stilistico sono in grado di raccontare, da soli, epoche e culture.

Le diverse civiltà dominatrici hanno lasciato su essa e in essa le loro molteplici eredità, dai richiami dell’Oriente alle suggestioni dell’Europa moderna.

Architettonicamente, l’edificio è un insieme di stili originari, successive interpolazioni, ora armoniose ora disorganiche, e manomissioni posticce.

Pur minando l’organicità originaria dell’edificio, ne hanno fatto un ibrido di sicuro ed imponente fascino.

All’interno della Cattedrale sono conservate le spoglie dei maggiori sovrani normanni.

Elenco tombe della Cattedrale di Palermo:

  • Ruggero II, padre del Regno di Sicilia e primo sovrano normanno;
  • Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero e padre di Federico II;
  • Costanza I di Altavilla, madre di Federico II e moglie di Enrico VI;
  • Costanza II d’Aragona, moglie di Federico II;
  • Imperatore Federico II, lo “Stupor Mundi”, la tomba che più di tutte richiama l’attenzione dei visitatori.

Federico si è guadagnato questo appellativo altisonante per la sua immensa cultura e per i tanti pregi del suo governo.

Ancora oggi, a distanza di secoli, l’imperatore rimane nel cuore di tanti palermitani.

La Cattedrale – Palermo

L’originaria forma dell’edificio, in tradizionale stile fatimita, realizzato da architetti e maestranze musulmani, è oggi suggestiva vetrina di un’inedita ibridazione degli stili, la sintesi grandiosa di un millennio di arte e civiltà.

3. La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti è uno dei monumenti che simboleggiano la città di Palermo.

L'immagine mostra la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti di Palermo

La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti del percorso arabo normanno di Palermo

Il suo caratteristico profilo con le piccole cupole rossicce è tra le immagini più conosciute del patrimonio architettonico palermitano.

È stata costruita tra il 1130 e il 1148, sotto il regno di Ruggero II.

Il luogo scelto per la sua costruzione è sempre stato considerato sacro per via di una grotta e di una fonte sotterranea.

Prima della chiesa vi sono stati eretti diversi edifici, tutti di funzione religiosa.

Il primo è stato un edificio pagano, a cui è seguito un monastero gregoriano e infine un edificio islamico.

Si tratta di un complesso conventuale in cui sono inseriti un dormitorio, un cimitero, la Sala del Capitolo, un refettorio, la Chiesa e il chiostro.

Il complesso è dedicato a San Giovanni Evangelista e a S. Ermete ed è affidato ai Benedettini di Montevergine.

Di tutto il complesso oggi rimangono la Chiesa, il chiostro e pochi resti del monastero.

Il chiostro a pianta rettangolare è scandito da piccole colonne.

Esso chiude un giardino impreziosito da piante esotiche, elemento che connota la cultura araba.

Il monastero è molto importante e prezioso per i re normanni, tanto da realizzarlo in prossimità del Palazzo Reale.

Ciò che vediamo oggi è il frutto dell’intervento dell’architetto Giuseppe Patricolo, che nell’800 fece demolire i rimaneggiamenti risalenti al cinquecento per riportare la chiesa all’originario splendore.

Orientata verso est, la chiesa presenta un impianto a croce commissa (a forma di T) e una forma geometrica chiusa.

Chiesa San Giovanni degli Eremiti – Palermo

La struttura è dominata dalle cinque caratteristiche cupolette emisferiche rosse.

Anche qui possiamo evidenziare il merito della politica di integrazione dei Normanni: la chiesa cristiana costruita su modelli architettonici musulmani.

La chiesa è immersa in un ricco giardino esotico.

4. La Chiesa di San Cataldo

La Chiesa di San Cataldo viene edificata tra il 1154 e il 1160, sotto il dominio di Guglielmo I, per il volere dell’ammiraglio Maione di Bari, Gran Cancelliere del Re.

L’idea è di erigere una chiesa privata, situata come cappella all’interno di un palazzo non più esistente.

La Chiesa si allinea ai monumenti del percorso quale testimonianza dell’incontro tra cultura araba e cultura cristiana.

Le tre cupole rosse che colpiscono e dominano l’orizzonte visuale del visitatore rendono nota l’incidenza della cultura arabo-fatimita nell’architettura palermitana.

Chiesa di San Cataldo – Palermo

L'immagine mostra la Chiesa di San Cataldo di Palermo

La Chiesa di San Cataldo del percorso arabo normanno di Palermo

La chiesa è realizzata in pietra arenaria, con caratteristica pianta rettangolare a tre navate e arcate entro cui s’inseriscono i finestroni che portano luce all’interno.

Le cupole sono sorrette da volte e archi che chiudono la navata principale, più grande rispetto alle due laterali.

San Cataldo sorge di fronte alla Chiesa della Martorana, formando assieme ad essa un complesso contenuto ma straordinario in grado di lasciarti a bocca aperta.

Nel 1161 la chiesa diventa proprietà del regio ammiraglio Silvestro di Marsico, il quale vi fa seppellire la figlia Matilde, come ancora oggi riporta una lapide all’interno.

Nel 1182 viene donata dal Re ai frati benedettini di Monreale, che la mantennero fino al 1787. In seguito si trasforma anche in ufficio postale.

Oggi la chiesa si presenta al tuo sguardo nell’aspetto che le hanno dato i lavori del 1882, condotti dall’architetto Giuseppe Patricolo.

All’esterno, sotto la cappella, è possibile ammirare alcuni resti di antiche mura romane.

 

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5. Il Palazzo dei Normanni

Il Palazzo dei Normanni, conosciuto anche come Palazzo Reale, raccoglie in sé diverse costruzioni risalenti ad epoche distinte.

Attualmente ospita l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Osservatorio astronomico “Giuseppe S. Vaiana” e il Comando Militare Territoriale della Sicilia.

Il suo profilo, la sua facciata, le sue fortificazioni e lo spazio limitrofo dominano Piazza Indipendenza e il Giardino di Villa Bonanno.

Palazzo dei Normanni – Palermo

L'immagine mostra il Palazzo dei Normanni di Palermo

Il Palazzo dei Normanni (o Palazzo Reale) del percorso arabo normanno di Palermo (Foto di Gaia Anderson)

Si presume che la collina sulla quale è stato eretto fosse stata precedentemente sede di altri edifici più antichi, risalenti ai tempi dei Fenici e dei Romani.

Questa rimane solo un’ipotesi perché nulla di ciò è rimasto sulla collina.

Sotto il dominio degli arabi si costruisce un castello, che viene poi abbandonato.

Con l’arrivo dei normanni l’edificio viene restaurato e trasformato nella residenza regale.

Anche in questo caso, come altrove, i regnanti preferiscono avvalersi di architetti e maestranze islamici.

Durante la dinastia di Federico II, il palazzo diventa sede delle attività della Scuola Poetica Siciliana, che è all’origine della lingua e della letteratura italiana.

Esso diviene meta di intellettuali e artisti, fino ad essere considerato uno dei più importanti centri di cultura di tutta Europa.

L’ala più antica del palazzo è la Torre Pisana, all’interno della quale trovi la stanza di Re Ruggero.

La stanza è caratterizzata da meravigliose decorazioni a mosaici, tutte a carattere naturalistico e venatorio.

Di epoche successive sono invece le numerose sale interne, ricche di affreschi.

Elenco sale interne al Palazzo dei Normanni:

  • Sala d’Ercole;
  • Sala Gialla;
  • Sala Rossa;
  • Sala dei Viceré.

Rinascimentali sono invece la Sala degli Armigeri e quello che viene chiamato “Piano parlamentare”.

Dopo la morte di Federico II, il palazzo e tutta la mirabile arte che conteneva si avviano ad una lunga decadenza.

È soltanto nella seconda metà del 1500 che si ritorna a guardare al palazzo come reggia, grazie ai viceré spagnoli.

Sottratto allo stato di abbandono, il palazzo viene però sottoposto ad un’incisiva campagna di modificazioni.

Alla fine di questa, rimane ben poco dell’aspetto originario.

In questo stesso periodo si innalzano i bastioni.

Il Palazzo è oggetto di una ristrutturazione in epoca borbonica.

Nel Dopoguerra, a partire dal 1947, il Palazzo dei Normanni diventa la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

6. La Chiesa della Martorana (Santa Maria dell’Ammiraglio)

Uno degli edifici religiosi più belli di Palermo e della Sicilia.

La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o San Nicolò dei Greci è conosciuta come chiesa della Martorana.

Chiesa della Martorana – Palermo

L'immagine mostra la Chiesa della Martorana di Palermo

La Chiesa della Martorana del percorso arabo normanno di Palermo

Viene fatta erigere nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, Grande Ammiraglio di Re Ruggero II.

Ibn Jubair, un esploratore arabo che la visita nel 1184, la definisce come “l’opera più bella che vi sia al mondo”.

Il nome “Martorana” deriva dal nome di Eloisa Martorana, fondatrice di un convento di suore benedettine al quale viene ceduta la chiesa nel 1435 dal Re Alfonso d’Aragona.

Nel corso dei secoli la chiesa è sottoposta a grandi modifiche.

Soltanto coi restauri eseguiti nell’Ottocento si cerca di restituire il più possibile l’aspetto originario.

Chiesa di San Cataldo e la Martorana – Palermo

 

I mosaici che si trovano all’interno della Martorana sono eseguiti da mirabili artisti fatti venire appositamente da Costantinopoli a Palermo.

Queste decorazioni musive, che coprono interamente le pareti e il soffitto, sono le più antiche di Sicilia.

All’interno della Martorana respiri un’atmosfera molto singolare, che ha molto del mistico e del misterico.

7. Il Castello della Zisa

Il Castello della Zisa deve il suo nome ad una formula araba con la quale veniva chiamato il Re, “Al Aziz”, “Il Glorioso”.

La traduzione del nome del castello è “La Splendida”. 

La Zisa – Palermo

L'immagine mostra il Castello della Zisa di Palermo

Il Castello della Zisa del percorso arabo normanno di Palermo (foto di G. Dall’Orto)

E splendida lo è davvero questa residenza di piacere, uno dei “sollatium” del sovrano, costruita per volere di Guglielmo I.

I lavori però terminano soltanto sotto durante il regno di Guglielmo II, tra il 1165 e il 1167.

Il re fa costruire un meraviglioso parco privato, Il Genoardo.

“Genoardo” deriva dall’arabo e significa “Paradiso in terra”.   Il giardino è magnifico, lussureggiante e molto ampio, e la Zisa ne è il cuore.

Nel corso degli anni l’edificio subisce numerosi restauri.

Solo in anni recenti essa viene finalmente restituita al suo antico splendore.

E con essa il relativo giardino.

Il castello è infatti oggi sede del “Museo d’arte islamica“, con relativa raccolta delle testimonianze della cultura e della civiltà araba in Sicilia.

8. Il Ponte dell’Ammiraglio

Il Ponte dell’Ammiraglio viene costruito intorno al 1131 su progetto di Giorgio d’Antiochia.

Esso è il collegamento tra la città, capitale del Regno di Sicilia, e i giardini situati al di là del fiume Oreto.

Ponte dell’Ammiraglio – Palermo

L'immagine mostra il Ponte dell'Ammiraglio di Palermo

Il Ponte dell’Ammiraglio del percorso arabo normanno di Palermo

La robusta struttura permette al ponte di resistere a secoli di trasporti, anche pesantissimi.

Esso supera anche le diverse calamità che hanno interessato la città di Palermo nel corso dei secoli.

Il Ponte è teatro di una battaglia durante l’avanzata dei Mille garibaldini il 27 maggio del 1860.

Nel 1938 il corso del fiume Oreto viene deviato per evitare che le inondazioni ricadano sulla città.

Oggi sotto i suoi archi puoi ammirare un giardino con diverse specie di piante.

A distanza di secoli, esso rimane simbolo di unione.

 

 

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Sommario
Percorso arabo normanno di Palermo
Titolo
Percorso arabo normanno di Palermo
In sintesi
In questo articolo trovi l'elenco dei monumenti del percorso arabo normanno di Palermo, che l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità.
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