Auguri a tutte le mamme – Agriturismo Vultaggio

A sinistra la Sig.ra Bice con un mazzo di fiori, elegante con un vestito e giacca lilla a bracetto con Giuseppe anche lui elegante in giacca e cravatta. All'ingresso in chiesa per l'anniversario dei matrimonio 50 anni Biagio e Bice Vultaggio

Festa della mamma: Giuseppe e sua madre all’ingresso in chiesa per il 50° anniversario di matrimonio dei genitori.

Oggi è la festa della mamma.

Auguriamo a tutte le mamme del mondo di trascorrere un giorno speciale e pieno di amore.
Vogliamo festeggiare con voi questa giornata coinvolgendo la mamma di Giuseppe.
Valentina intervista la sig.ra Bice per la festa della mamma.
Bice racconta un po’ la sua infanzia, la sua vita nell’azienda agricola di famiglia e come imprenditrice nonché come madre.
La prospettiva di una madre che lavora nei campi dell’azienda agricola Vultaggio e porta avanti in prima linea la sua famiglia.
Il racconto di una madre che supporta in prima persona l’azienda e il lavoro del figlio contribuendo a formare quello che oggi è la vision e la filosofia dell’Agriturismo Vultaggio e la sua cucina.


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A sinistra la foto della vasca idromassaggio jacuzzi con una modella di spalle che si appoggia al bordo della vasca guardando verso la finistra con vista sull'agrumeto e vigneto con all'orizzonte le isole Egadi. A destra la massaggiatrice olistica durante il massaggio hot-stone mentre posiziona le pietre calde sulla schiena di una modella

Centro benessere con vasca idromassaggio jacuzzi, bagno turco, sala massaggi e sala estetica


Intervista sig.ra Bice Vultaggio per la festa della mamma.

Valentina << Allora, oggi ci troviamo in compagnia della sig.ra Bice, la mamma di Giuseppe Vultaggio, il titolare dell’Agriturismo Vultaggio.
Ci racconterà la sua esperienza e qualche aneddoto della sua vita.
In breve vogliamo sapere un po’ un racconto della sua infanzia e di alcuni momenti legati alla vita di campagna che faceva da bambina.>>

Sig.ra Bice << Io sono nata e cresciuta in campagna, in una piccola azienda agricola.
Essendo mio papà, anche lui, un imprenditore agricolo.
Figlia unica, quindi seguivo sempre mio padre perché sentiva la mancanza del figlio maschio.
Ricordo quando ero piccola uscivamo col calesse oppure si passava l’aratro con il mulo e soprattutto ricordo che ce ne andavamo a caccia insieme.
Erano episodi bellissimi perchè avevo un legame particolare con mio papà essendo, ribadisco, figlia unica.
Poi giustamente sono andata a scuola ma ho sempre amato e seguito la campagna.
I periodi della raccolta delle olive, in particolare, io li ho amati sempre molto.
Allora si faceva a mano con 20 operai, tutto manuale.
Era molto bello perché era gente che veniva tutti gli anni quindi in un certo senso mi hanno vista crescere.
Tutt’ora con i figli dei figli ci incontriamo ed è rimasto un senso di amicizia.
Poi giustamente sono cresciuta, sono andata a scuola, mi sono diplomata e ho intrapreso un’altra attività: l’insegnante.
Però nel carnevale del 1968 ad una festa organizzata a casa (perché allora le sale erano vietate a noi ragazzi di buona famiglia cosiddette) venne questo ragazzo [il sig. Gino, il marito] con cui ci siamo conosciuti durante questa festa di carnevale e qualche mese dopo ci siamo fidanzati.
Allora c’era il fidanzamento ufficiale, ci siamo conosciuti un pochino.
Tra l’altro lontani parenti, quindi le famiglie si conoscevano.
Un anno dopo ci siamo sposati.
Io ho lasciato l’attività di insegnante e abbiamo intrapreso insieme questa attività di imprenditori agricoli.
Allora erano già iniziati i trattori ed io, essendo cresciuta con mio padre ed amando molto la vita all’aperto, mi sono attivata molto nell’azienda agricola.
Abbiamo creato un’azienda agricola all’avanguardia in cui avevamo i primi tendoni abbiamo fatto per esempio le prime spalliere di uva.
Io imparai, guidando la macchina da quando avevo 7 anni, pure a guidare il trattore.
Quindi spesso con mio marito oberato di lavoro anche in altri posti come cooperative e cose del genere, con i ragazzini ce ne andavamo in campagna.
Allora si disinfettavano gli alberi, gli ulivi, i vigneti oppure a raccogliere la frutta, le arance, ecc.
Abbiamo un agrumeto bellissimo che io ricordo che era il sostentamento della nostra famiglia.
Noi riuscivamo a mantenere la famiglia con questo giardino che era bellissimo che era sempre all’avanguardia e con le migliori marche, con i limoni, poi ci fu l’avvento delle serre.
Insomma, siamo cresciuti con una bellissima azienda agricola.
Abbiamo lavorato collaborando sempre insieme e prendendo le decisioni importanti sempre così.
Giustamente ero un po’ più lontana da casa, uscivo non meno di 5 o 6 giorni la settimana la mattina presto oppure un po’ più tardi.
Avevo la fortuna di avere una suocera che stava con me, oppure i miei genitori che andavano a prendere i bambini a scuola e tanto altro.
Arrivò il punto che prendemmo una macchina con conducente perché allora non veniva lo scuolabus a casa a prenderli.
Quindi veniva una macchina con un signore che conoscevo e li portava a scuola quando io ero molto impegnata.

Valentina << Quindi è stato molto impegnativo fare la mamma lavoratrice>>

Bice << Sì, è stato molto impegnativo specialmente la sera ma i ragazzi erano molto intraprendenti.
Amavano anche loro molto la campagna, quindi spesso il fine settimana venivamo tutti in campagna e loro dicevano che avevano il parco giochi ma erano solo delle rocce o delle pietre con cui si divertivano.
Allora non c’era la paura delle persone che vengono, di quello che può succedere e quindi scorrazzavano per i campi e magari venivano nostri parenti o nostri amici con i ragazzi.
La vita era diversa, era secondo me molto più semplice e meno in apprensione.
Le mamme di allora mandavano i figli a scuola a piedi appena erano più grandicelli, non c’era il problema di andarli a prendere, lasciare e venivano anche con i loro amici.
Intanto i ragazzi sono cresciuti in fretta e una ha seguito l’università e mio figlio Giuseppe ha deciso per l’agriturismo.
Allora era una innovazione perché è stato il primo agriturismo nel comune di Trapani.
Spesso la gente quando sentiva parlarne diceva: che cosa è l’agriturismo?
Tutti ci aspettavamo che lui facesse l’università perché era anche piuttosto bravino a scuola.
Fu un impatto un po’ difficile da superare.
Però con la sua caparbietà, con il nostro appoggio sempre ed incondizionatamente, con il suo grande lavoro e con l’aiuto di tutti i suoi amici (perché mio figlio Giuseppe aveva un mare di amici e tutt’ora credo sia così)…
Lo aiutarono un po’ tutti, un pochino perché gli volevano bene un pochino perché era una cosa nuova quindi tutti ci si confrontava (che cos’è, cosa possiamo fare).
Così nacque l’Agriturismo Vultaggio.
Quel Agriturismo in cui il primo giorno, ancora mi emoziona – dice Bice – alle 3 del pomeriggio mio figlio con un altro suo amico vanno in cucina a preparare il primo pranzo per gli ospiti.
Avevamo inaugurato la domenica, lunedì eravamo chiusi, e martedì era il primo giorno.
Mio marito mi disse: Ma che fanno cucinano? Ma chi pensi che debba venire qua?
Quella sera facemmo le prime 30 persone.
Certo, erano amici e parenti però per me è ancora una grossa emozione.
Da lì si partì avanti tutta.
Io mi stabilì in cucina.
Poco dopo arrivò questo chef che ancora oggi è qui, una persona bellissima che noi amiamo tanto e fa parte per noi della famiglia, quasi un altro figlio (Nino D’Ambrogio).
Facemmo questo percorso di crescita.
Ricordo che i primi giorni, anche il nostro chef era giovanissimo quindi non aveva tantissima esperienza in vari piatti, io mi studiai tante enciclopedie, tanti libri.
A me piaceva molto cucinare e incominciammo a sperimentare.
Mio marito Gino faceva il degustatore.
Se il piatto piaceva a lui si metteva in menu, se a lui non piaceva cercavamo di migliorarlo, di cambiarlo, di aggiustarlo.
Questa vita è durata tanti anni.
Mio figlio è cresciuto tantissimo.
Noi abbiamo l’azienda agricola quindi i nostri prodotti sono eccellenti, oggi abbiamo anche il biologico.
Il Signore ci ha aiutati e oggi sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto, di quello che è stata la nascita e la crescita dell’azienda Vultaggio.
Io oggi non sono più presente perché gli anni passano però il mio cuore è sempre qua, all’Agriturismo Vultaggio.

Valentina << Quindi possiamo dire: orgoglio di mamma. Imprenditrice allora e orgoglio di mamma che guarda al futuro dell’Agriturismo Vultaggio>>

Bice << Assolutamente. In questo momento un po’ difficile che ci preoccupa molto anche per il futuro dei ragazzi, di quello che può essere.
Speriamo bene>>

Cambiamo prospettiva e vediamo un po’ cosa Giuseppe dice di sua madre Bice.
In occasione della festa della mamma Giuseppe racconta quali sono i suoi ricordi legati alla donna imprenditrice nonché mamma che portava avanti la sua famiglia.

Intervista a Giuseppe:

<< Mia mamma, fin da quando ero piccolo, ha sempre lavorato in azienda con papà, nella nostra azienda agricola.
La sua passione era principalmente l’agrumeto.
L’agrumeto, ma lo dice ancora ora, era suo.
Era il suo mondo, era come i suoi cuccioletti.
Conosceva tutti gli alberi, conosceva l’albero che faceva il frutto più saporito, quello che li faceva più piccoli, quello che maturava prima, quello che maturava dopo.
Questo è frutto di passione, non solo di lavoro e questa cosa me l’ha sempre trasmessa.
Infatti io ho sempre grande rispetto per il nostro agrumeto.
Ma con mamma si lavorava anche con il trattore.
Facevamo le concimazioni, lei alla guida ed io sul carrello.
Era un agricoltore modello.
Per quel periodo era sicuramente abbastanza strano vedere una donna sul trattore.
Ma la mamma era ed è una donna di polso.
Questa passione oltre che per il suo lavoro l’aveva anche in cucina ed è stata una cosa che mi ha trasmesso fortemente.
Non solo la passione per la cucina ma anche l’attenzione per le materie prime.
Se lei deve fare la pasta con il nero di seppia (per dirne una, perché non c’entra niente con l’azienda agricola) lei deve scegliersi personalmente le seppie perché se non sono buone come dice lei non la fa la pasta col nero di seppia.
Ma questo vale per tutte le materie prime che noi produciamo in azienda.
Su quello era più semplice, perché le nostre materie prime le abbiamo raccolte sempre fresche e genuine dal nostro orto e dai nostri campi.
Però questo amore per la semplicità ma il gusto e l’attenzione me l’ha sempre trasmesso.>>

Giuseppe conclude augurando a tutti una buona festa della mamma, alla sua e in particolare alla madre dei suoi figli, Giovanna.

Auguri a tutte le mamme dall’Agriturismo Vultaggio.

Fai un regalo speciale alla tua mamma:

  • un trattamento benessere presso la nostra SPA
  • un corso di cucina
  • un pranzo o una cena agri-gourmet
  • una degustazione di olio evo
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  • un week-end presso il nostro agriturismo

Leggi l’articolo in cui Giuseppe racconta la storia dell’Agriturismo Vultaggio: L’ospitalità per Peppe, Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi