Questa immagine è composta da tre foto. Una raffigura la famiglia Vultaggio con Giuseppe, Giovanna e i tre figli. L'altra le olive nocellara appena raccolta e posizionate dentro la cesta prima della spremitura. La terza i pomodori messi ad essiccare all'interno di Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi

Cultori e custodi del patrimonio agro-gastronomico di famiglia – Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi

L’ospitalità siciliana per Peppe, Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi

Il mio nome è Giuseppe Vultaggio e sono figlio di agricoltori.

Insieme alla mia famiglia gestisco l’azienda agricola che oggi ospita l’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi vicino Trapani.

I miei bisnonni Biagio e Giuseppina (conosciuta anche come Pippina), acquistano il terreno e il casale negli anni ’20 del Novecento dividendo il patrimonio tra i 5 figli.

Tra questi, Francesca, mia nonna, che insieme al neo marito Giuseppe eredita 13 ettari. Oggi l’azienda conta 28 ettari. 

Il duro lavoro ci è sempre appartenuto:

ancora oggi io e la mia famiglia ci impegniamo attivamente e con tanta passione per trasmettere quella che è stata e che continua ad essere la nostra Vision, ovvero trasmettere ai nostri ospiti la semplicità e la genuinità della vita contadina dei miei nonni attraverso i nostri piatti e l’ospitalità. 

Per ripercorrere la storia del mio lavoro inizio raccontandoti la storia del Baglio.

Mia nonna Francesca inizia la costruzione negli anni dell’epoca fascista intorno al ‘35.

A quei tempi si era persa l’esigenza della sicurezza e sono stati presi solo alcuni accorgimenti ai fini stessi della sicurezza della casa, come le sbarre di ferro al portone principale e alle finestre. 

Sono presenti due foto messe a confronto. A sinistra la foto della vecchia finestra in legno che attualmente si trova all'interno della sala veranda e che in alto presente una grata di ferro. A destra il portone in legno dell'ingresso principale con in alto, sempre in corrispondenza del vetro, delle grate in ferro.

Esempio di grate di sicurezza presenti ancora oggi sul portone di ingresso e sulla finestra della sala della veranda

I bagli siciliani

La Sicilia è ricca di esempi di bagli.

La loro nascita è dovuta alla colonizzazione di territori rurali da parte di nobili locali.

Sono delle vere e proprie fattorie fortificate che ci riportano ai tempi dei feudi siciliani.

L’etimologia del termine “Baglio”, in siciliano “bagghiu”, è un po’ incerta. Alcuni la collegano al francese “baille”: luogo chiuso ma scoperto, con peculiarità difensive. 

Il baglio siciliano era una grande azienda agricola all’interno della quale vivevano i proprietari e i contadini che vi lavoravano.

Vi sono alloggi, stalle e depositi per i raccolti.

Il baglio comprende una costruzione chiusa all’esterno e con le aperture tutte rivolte all’interno della corte.

Le mura perimetrali non hanno aperture e il portone di ingresso permette l’accesso alla corte interna. 

Esempio di costruzione di un baglio vs l’agriturismo Vultaggio a Misiliscemi vicino Trapani

A sinistra esempio di costruzione Baglio Siciliano immerso nel verde della campagna tra uliveti (Baglio Amaricusa). Il Baglio è in evidente stato di abbandono e messo a confronto con una foto del Baglio dell'Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi negli anni '70, anche qui immerse nel verde della campagna misilese.

A sinistra esempio di costruzione Baglio Siciliano (Baglio Amaricusa) a confronto con Baglio Vultaggio negli anni ’70.

La nostra corte interna del Baglio rimane come forma, ma solo come muro non fortificato in quanto gli ingressi ai magazzini davano anche l’accesso all’esterno.

La casa è costruita con pietra estratta direttamente sul luogo dove sono rimasti dei piccoli terrazzamenti che io e mia sorella usavamo come parco giochi da piccoli; poi trasformata in cava e oggi campo di tiro a volo. 

Foto in lontananza che mostra la collinetta su cui vi era l'edificio della vecchia scuola della zona. Adesso questa collinetta non esiste più perchè l'area venne trasformata in cava. Oggi è il luogo dove si trova il club di tiro a volo.

foto antica del vecchio edificio scolastico vicino l’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi

L’azienda agricola vultaggio esiste quindi da più di 100 anni e il baglio inizia già dagli anni ‘80 ad essere un luogo conviviale di mangiate tra amici (vedi come sono oggi le scampagnate presso l’agriturismo Vultaggio).

Io e Nino D’Ambrogio, l’attuale chef dell’agriturismo, siamo amici da ragazzini.

Ogni giornata organizzata da noi a quei tempi raggiunge “solo” circa 100 persone. Io ero l’organizzatore e addetto alla brace e Nino cucinava la “pasta cu l’agghia”, ovviamente

Nella foto è presente di profilo l'attuale chef Nino, da giovane, mentre cucina le cassatelle trapanesi (dolce fritto con ricotta). Da una bacinella celeste prende l'impasto e lo cala dentro una padella con olio caldo. Sulla parete della cucina sono presenti le mattonelle antiche della vecchia cucina della casa.

Nino chef che cucina durante una delle mangiate organizzate tra amici

Quello è anche il periodo in cui io e Nino prepariamo pasta fresca  e pane (fatto con farine di Grani Antichi Siciliani di nostra coltivazione Tumminia e Russello) da dare in beneficenza attraverso i progetti del movimento dei focolarini di Chiara Lubich, progetto a cui tutt’ora sono legato.



Le ricette tipiche dell’agriturismo Vultaggio

L'immagine si divide in 3 foto. A sinistra, la prima dettaglio delle busiate fresche (pasta tipica trapanese lunga a forma di elica). Al centro dettaglio del piatto delle busiate con pesto alla trapanese (aglio, basilico, olio, pomodorino e mandorle servito con mollica tostata e pecorino). A destra mucchio di pane appena sfornato.

Busiate e pane impastate con farine di Grani Antichi Siciliani di nostra coltivazione: Tumminia (Timilìa) e Russello



 

I successi delle scampagnate fra amici all’Agriturismo Vultaggio ci indirizzano verso una cucina professionale

Dal gioco alla gavetta è un attimo. 

Negli anni ‘90 ho cominciato il mio percorso nella ristorazione partendo dalla base della piramide, lavorando come lavapiatti in un self service a San Vito Lo Capo.

L’anno successivo divento aiuto cuoco e l’anno dopo ancora il cuoco.

Nel ‘94 sempre con Nino, compagno di mille avventure, iniziamo quello che oggi si chiama “chef a domicilio”, aprendo poi un enoteca. 

Tutte queste esperienze sono state per me stimolo per l’idea di quello che volevo creare al baglio.

In quegli anni mi trovavo ad un bivio, come molti miei coetanei: andare a cercare lavoro al nord oppure restare nella mia terra e crearmi un lavoro.

Quando dico “la mia terra” la concepisco in due modi:

  1. la terra dell’azienda di famiglia con i prodotti e il lavoro nei campi,
  2. la mia terra come territorio, ovvero la Sicilia.

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L’amore, la storia della mia famiglia, diverse opportunità, insieme alla passione per la buona, semplice cucina della nostra tradizione agricola mi hanno fatto scegliere di provarci rimanendo a casa, in Sicilia.

L’idea di realizzare un’attività con ristorante, camere, azienda agricola comportava però l’investimento di 160.000.000 di lire per il cambio della destinazione d’uso.

La parola “agriturismo” (che oggi racchiude quella che era la mia idea) non esisteva nel lessico collettivo locale.

Il termine agriturismo  viene fondato con la nascita di Agriturist  e finalmente con la legge regionale siciliana del 09 giugno del 1994, n.25 inizia a concretizzarsi il mio sogno/lavoro.

Quando esce la legge, vengo contattato da una mia amica che lavorava al parlamento regionale.

Finalmente era diventata norma che gli agriturismi aperti nei casali rurali non prevedevano cambio di destinazione d’uso.

Partono quindi i progetti, i lavori e la ristrutturazione nel ‘96-97, in attesa dell’autorizzazione.

A sinistra Giuseppe Vultaggio intento a sistemare con un attrezzo in ferro la fossa imhof. A destra in primo piano un tipico carretto siciliano su cui si poggia l'amico Gioacchino e alle sue spalle Piero. Due amici che hanno aiutato nella costruzione e preparazione del Baglio prima dell'apertura. Sullo sfondo l'edificio del Baglio con ancora senza la facciata rifinita.

A sinistra Giuseppe Vultaggio intento a sistemare la fossa imhof. A destra Gioacchino e Piero, due amici che hanno partecipato alla sistemazione e preparazione del Baglio prima della sua prima apertura.

E’ stata tra le prime autorizzazioni a Trapani e una tra le prime in Sicilia.

Foto targa autorizzazione dell'Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi con classificazione 3 spighe

Targa autorizzazione dell’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi con classificazione 3 spighe

  

Il restauro, nel rispetto dell’architettura originaria, ha ridato splendore alla vecchia cantina, trasformata in un’ampia sala da pranzo.

La veranda esterna, coperta, spaziosa, luminosa,  invece si apre verso l’orizzonte marino, con le isole Egadi come cornici di un tramonto mozzafiato.

La posizione del baglio era sicuramente da sfruttare e anche una posizione di vantaggio.

L’Agriturismo Vultaggio si trova in una posizione strategica per chi vuole girare i posti più belli della Sicilia Occidentale nel raggio di circa 1 ora massimo:

  • 15 minuti per Segesta,
  • 10 minuti per le saline di Trapani e saline di Marsala con Mozia,
  • 20 minuti per le cantine Florio e le cantine Pellegrino,
  • 30 minuti per Erice,
  • 45/60 minuti per Scopello, la riserva dello Zingaro, San Vito Lo Capo, Palermo e così via.

Ci troviamo al centro tra Trapani e Marsala, a soli 45 minuti dall’aeroporto di Palermo “Falcone-Borsellino” e 10 minuti dall’aeroporto di Trapani-Birgi “Vincenzo Florio”. 

 

L’inizio dell’Agriturismo Vultaggio: da Slow Food a oggi

Cosa ricordo del nostro primo giorno di apertura?

Di buono auspicio la nostra cavallina partorì.

Mio padre, preoccupato, passando dalla cucina dice a mia madre: << ma che fa tuo figlio?>> e lei: << sta cucinando!>> Quindi mio padre: << Ma perché secondo te le persone vengono?>>.

Abbiamo fatto 25 coperti e a fine serata abbiamo stappato una bottiglia di spumante! 

Dall’incredulità, la forza, l’impegno che giorno dopo giorno ci accompagnano, i nostri ospiti (perché io non amo chiamarli clienti) ci hanno dato e continuano ancora a dare fiducia da più di 20 anni  (nel 2022 festeggiamo i nostri 25 anni di attività: Scopri le offerte per festeggiare con noi! 

Negli anni sono stati diversi gli spunti e le idee che ho sposato nel mio percorso da ristoratore e oste.

Il primo e, forse, quello che ancora oggi seguo con molta passione è il progetto di Slow Food

Tutto inizia quando Franco Saccà, allora fiduciario per la condotta di Trapani, viene e assaggia la nostra cucina durante un banchetto. Ritorna poco dopo parlandomi del progetto di Slow Food.

Quello che mi ha maggiormente colpito non è stata la grandezza mediatica di Slow Food, in verità non lo avevo nemmeno capito, ma il fatto che questa sia un’associazione di persone interessate al buon mangiare e che la loro passione e competenza sia un’eccellente fonte a cui potere attingere.

video intervista Franco Saccà

Divento socio nel ‘99 e la prima collaborazione con la condotta di Trapani è stata durante la manifestazione “Vino Oro” a Marsala.

Un evento dedicato ai vini dolci e liquorosi.

Proponiamo un abbinamento provocatorio durante un laboratorio: al Marsala accompagniamo la nostra caponata con la variante trapanese della mandorla amara (vedi la ricetta della caponata), insieme ai dolci della pasticceria Bonajuto di Modica

Essere un’Osteria d’Italia ci ha anche permesso di conoscere e selezionare tra le eccellenze del nostro territorio e siciliane in generale.

Nella nostra cucina slow food è legata sicuramente alla tradizione.

Abbiamo selezionato alcuni tra i presidi Slow Food e alcuni tra i prodotti che fanno parte dell’Arca del Gusto di Slow Food:

La segnalazione sulla guida di Slow Food segna l’inizio della nostra presenza su altre riviste del mondo gastronomico d’eccellenza di altrettanta importanza.

Dal 2006 presenti sulla guida Touring club, La gola in tasca di Alice dal 2008 al 2012, Fuoricasello, Gambero Rosso Foodies nel 2012 e Ristoranti d’Italia nel 2009-2010-2011 e poi ancora dal 2017 ad oggi, in più per la nostra pizzeria sulla guida di Gambero Rosso dal 2018 a oggi.

Un’altra data che segna la storia e la crescita per l’Agriturismo Vultaggio è l’11 Settembre 2001: il giorno in cui io e Giovanna ci sposiamo!

Il matrimonio di Giovanna e Peppe Vultaggio

L'immagine ha due foto: a sinistra Peppe e Giovanna sposi che si abbracciano davanti al camino nella hall dell'agriturismo. A destra Giovanna seduta sull'altalena del parco giochi e Peppe dietro appoggiato sul palo dell'altalena. Entrambi sorridono e sono felice.

Matrimonio Giovanna e Peppe: a sinistra foto davanti al camino, a destra foto al parco giochi

 

Giovanna è entrata anche a far parte del mondo dell’agriturismo accrescendo la mia vision di trasmettere ai nostri ospiti la semplicità e la genuinità della vita contadina dei miei nonni attraverso i nostri piatti e l’ospitalità, aggiungendo la sua intuizione sul “benessere” di una persona in senso ampio.

Così nasce la zona benessere con la SPA.

Il benessere quindi si lega al contatto con la natura.

Infatti nella nostra SPA utilizziamo solo prodotti naturali come ad esempio il nostro olio, i limoni, il sale marino di Trapani per lo scrub.

Così regaliamo momenti di relax con lo sguardo rivolto al paesaggio della nostra campagna, verso le isole Egadi e il tramonto.

A sinistra la foto della vasca idromassaggio jacuzzi con una modella di spalle che si appoggia al bordo della vasca guardando verso la finistra con vista sull'agrumeto e vigneto con all'orizzonte le isole Egadi. A destra la massaggiatrice olistica durante il massaggio hot-stone mentre posiziona le pietre calde sulla schiena di una modella

Centro benessere con vasca idromassaggio jacuzzi, bagno turco, sala massaggi e sala estetica

L’Agriturismo Vultaggio e il rispetto della natura attraverso l’energia pulita

Il contatto con la natura è stato sempre importante per me.

Il rispetto  per la natura si traduce oggi con la scelta dell’energia pulita e rinnovabile: risparmio dell’acqua, l’impianto fotovoltaico e il recupero dei prodotti (oggi anche con Ortosì , leggi anche il nostro articolo “Ortosì: le conserve degli agriturismi siciliani).

 

La tradizione gastronomica trapanese è un punto fermo nella nostra cucina. Tutti i nostri piatti si basano sulle ricette della tradizione di famiglia e del territorio.

Una svolta arriva nel 2014, quando introduciamo anche la pizza! Ma non una pizza qualunque, la Pizza fatta con i Grani Antichi Siciliani (oggi di nostra coltivazione Tumminia e Russello), la pizza alta tipica della tradizione trapanese, la pizza condita con le eccellenze del territorio.

In primo piano la nostra pizza cotta a forno a legna sullo sfondo della bocca del forno con il fuoco che arde.

La nostra pizza fatta con lievito madre, farine di Grani Antichi Siciliani e cotta a forno a legna

La classica trapanese che per noi è un mito da rispettare è la Rianata: pomodoro pizzutello, acciughe, aglio rosso di Nubia e pecorino DOP.

Sul menù dell’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi non si trovano le classiche pizze ma quelle che noi chiamiamo pizze gourmet: delle pizze con abbinamenti di prodotti di eccellenza del territorio tra cui moltissimi presidi Slow Food.

La sfida per l’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi era quella di riuscire ad andare contro tendenza alle pizze industriali con farine raffinate e portare alto il nome della pizza trapanese, diversa dalle altre e particolare per le sue caratteristiche.

Ottimo alleato in questo è il nostro Ciccio-pizza, Francesco Mannina, che è riuscito sin da subito a sposare la nostra idea e a portarla avanti con grande professionalità, come solo un mastro pizzaiolo sa fare.

Con lui siamo stati premiati col podio per ben due volte durante la gara “Sicilia in pizza: a tutta Vastedda” con

  • la Zagara Bianca (coppa di maialino nero dei Nebrodi, rucoletta, Vastedda del Belìce, scorza di limone) nel 2014 
  • la “Frastucara” (crema di pistacchio di Bronte, mandorle di Noto, salame di maialino nero dei Nebrodi, ricotta salata e Vastedda del Belìce) dal nome siciliano della pianta di pistacchio nel 2019.
A sinistra la foto della pizza Zagara Bianca con un letto di rucola, coppa di maialino nero dei Nebrodi e Vastedda del Belice, tagliata a fettine e posta sulla pizza a formare una zagara con la scorza di limone. A destra la pizza Frastucara con: crema di pistacchio di Bronte, mandorle di Noto, salame di maialino nero dei Nebrodi, ricotta salata e Vastedda del Belìce.

A sinistra Zagara Bianca a destra Frastucara

E sempre nello stesso anno siamo anche stati selezionati per partecipare al Campionato Mondiale della pizza a Parma organizzato a Pizza e Pasta.

Un altro piatto della tradizione che ben conserviamo nella sua preparazione è il Cùscusu, ovvero più conosciuto come couscous.

Il piatto è diventato famoso a livello internazionale anche grazie al Couscous fest organizzato a San Vito Lo Capo.

Tuttavia il nostro legame con la tradizione ci ha fatto avvicinare più a quello che è il Cùscusu, ovvero il piatto preparato secondo le tecniche della tradizione con l’incocciata a mano con il lemmo e la cottura lenta a vapore con la cuscusiera.

Nino Buscaino in primo piano che sta preparando il couscous incocciando la semola all'interno del lemmo durante un cooking show.

Nino Buscaino che incoccia il couscous durante un cooking show

Abbracciando e sposando quindi il progetto Cùscusu, proposto da Paolo Salerno dall’associazione Trapani Welcome e allontanando il couscous precotto sempre più in voga ma che si allontana dalla tradizione trapanese.

Per nostra scelta di tipologia di cucina, essendo un agriturismo in mezzo alla campagna trapanese, anche se a pochi passi dal mare, proponiamo il couscous di carne e verdure (vedi la nostra ricetta del couscous trapanese)

Il nostro motto è: mangia bene, mangia siciliano!

E al buon cibo cosa abbiniamo?

Ovviamente dell’ottimo vino del territorio siciliano.

E’ anche qui che Giovanna da un importante contributo.

Insieme, appassionati di vino, negli anni abbiamo sempre cercato di selezionare ottimi vini del territorio siciliano e ottime etichette nazionali.

Abbiamo sempre cercato di abbinare la nostra passione ad uno studio critico dell’enologia anche grazie attraverso i master of food organizzati da Slow Food e corsi di assaggiatore sommelier organizzati dall’AIS .

Principalmente, ma non solo, la nostra scelta si basa su quelle che sono le cantine selezionate sulla guida Slow Wine.

La guida divide la Sicilia in tre territori: Val del Demone (Sicilia Nord-Orientale), Val di Mazara (Sicilia Occidentale), Val di Noto (Sicilia Sud-Orientale).

La Sicilia è un territorio ricco di viticoltura soprattutto biologica, molti sono i DOC e i cultivar (tra cui il Grillo e il Nero d’Avola).

Le differenze peculiari tra le tre diverse zone derivano principalmente dalla conformazione geologica e dall’evoluzione microclimatica.

La produzione di vini in Sicilia è unica.

Come scrive Mario Soldati nella sua antologia “Da leccarsi i baffi” riportando i versi del Duca di Càrcaci: <<la Sicilia è un brillante gettato in mare dal Padre Eterno per fare un regalo al mondo>>.

Tra le cantine selezionate per la carta dei vini dell’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi non mancano i vini naturali di Barraco, Cantine Rallo, Marco de Bartoli, per citarni alcuni.

Conclusione

La nostra vision si tramuta pertanto in mission: attraverso la nostra ospitalità e i nostri piatti riuscire a far apprezzare il buon mangiare e bere legato alle tradizioni della nostra famiglia e del territorio, insieme alla qualità dei prodotti a metro zero e non solo.

Accompagnando quindi gli ospiti attraverso un percorso di benessere psico-fisico tra cibo, vino e relax. 

Vieni a provare il buon cibo, il buon bere.

Vivi le emozioni dei nostri tramonti mozzafiato incorniciati dai contorni delle isole Egadi.

Scopri le tradizioni culinarie ed enogastronomiche della Sicilia Occidentale.

Vieni a vivere l’Agriturismo Vultaggio a Misiliscemi.