Cosa vedere nella provincia di Trapani
Cose da vedere a Trapani e dintorni
In questo articolo trovi i luoghi da visitare nel territorio trapanese durante una vacanza.
Conosco bene i luoghi di interesse turistico nella zona trapanese perché sono nato e cresciuto qui e da 20 anni accolgo turisti nel mio agriturismo a Misiliscemi, a pochi chilometri da Trapani.
Questo territorio ti offre vacanze estive al mare ma ti permette di non rinunciare agli aspetti culturali che rendono il tuo viaggio in Sicilia indimenticabile.
Puoi scegliere i percorsi e gli itinerari turistici che preferisci tra gli itinerari enogastronomici, storici, archeologici, monumentali, paesaggistici, naturalistici, balneari.
L’offerta turistica del territorio corrispondente all’abolita provincia di Trapani cresce di anno in anno a un ritmo di 100 posti letto in media per anno.
Rapporto sul turismo nella provincia di Trapani anno 2012/2013.
La Provincia di Trapani si presenta come area fortemente vocata alla promozione e all’implementazione di attività turistiche, per le notevoli risorse di cui essa dispone quali:
- parchi archeologici;
- siti di importanza culturale ed internazionale;
- centri storici con pregevoli beni artistici e monumentali;
- aree naturali di particolare bellezza;
- risorse termali;
- edifici di pregevole valore storico architettonico quali bagli, ville storiche , mulini, castelli, torri, monasteri;
- presenza di porti e aeroporti;
- spiagge incantevoli (ndr.);
- tipicità enogastronomiche.
Pagina 32 del Rapporto sul turismo nella provincia di Trapani anno 2012/2013.
I turisti preferiscono gli hotel alle strutture ricettive alternative e gli alberghi a 3 stelle sono la migliore offerta turistica alberghiera di Trapani.
Il clima mite favorisce un viaggio a Trapani in ogni momento dell’anno.
In questo articolo l’elenco delle cose da vedere nella provincia di Trapani è parziale.
Per approfondire ulteriormente ti consiglio di chiedere maggiori informazioni al personale dell’albergo di Trapani e dintorni in cui hai scelto di alloggiare.
1. Il mare delle Isole Egadi – Favignana.
Favignana, Levanzo e Marettimo offrono insieme una scelta completa per chi vuole fare una vacanza al mare nel trapanese.
Puoi trascorrere intere giornate nelle comode spiagge sabbiose di Favignana.
Se lo preferisci, invece, puoi fare snorkeling nell’isola di Marettimo, dove c’è una grotta sommersa chiamata la Cattedrale.
Ti consiglio di approfittare di una delle tante escursioni in barca organizzate in tutte le Isole Egadi.
A Levanzo c’è la Grotta del Genovese, dove sono visibili i (di)segni dell’uomo risalenti a 10.000 anni aC.
Prenota in tempo, se vuoi pernottare in una delle isole. Marettimo e Levanzo offrono pochissimi posti letto e non ci sono strutture bene attrezzate.
Se, però, preferisci risparmiare, evita il pernottamento nelle isole trapanesi.
Nelle Isole Egadi ci si muove agevolmente su due ruote.
2. La Riserva incontaminata dello Zingaro – Castellammare del Golfo.
La riserva naturale si trova lungo la costa tra San Vito Lo Capo e Catellammare del Golfo.
Le regole da rispettare, che ti vengono consegnate all’ingresso insieme con alcuni consigli, possono sembrare in un primo momento eccessive ma servono per mantenere incontaminata la Riserva.
Alcune regole da rispettare nel territorio della riserva e nel territorio limitrofo:
- accendere fuochi;
- vietato introdurre animali e piante;
- introdurre cani anche se al guinzaglio;
- praticare il campeggio;
- orario d’ingresso dopo le ore 7:00;
- orario d’uscita prima delle ore 19:30;
- bruciare stoppe a distanza inferiore a mt. 200 dal confine della Riserva.
Quanto costa visitare la Riserva naturale orientata dello Zingaro?
Il sito web della Riserva dello Zingaro fornisce informazioni dettagliate sui prezzi del biglietto d’ingresso.
Ricordati di indossare scarpe adatte ai sentieri e porta con te molta acqua da bere soprattutto nel periodo estivo e nelle giornate calde.
La regola principale che devi rispettare è semplice: rispetta la natura!
3. Le Saline di Trapani.
Vuoi scegliere il periodo migliore per vedere le saline trapanesi?
Vieni a Trapani a luglio o ad agosto. La raccolta del sale, infatti, avviene in questi due mesi e le vasche assumono colori naturalmente vivaci, specialmente al tramonto.
Le Saline di Trapani – Linea Blu Rai
La riserva naturale delle Saline di Trapani è un’oasi del wwf.
Nella pagina web del sito del World Wide Fund for Nature (abbreviato in WWF) dedicata alla Riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco puoi scaricare la mappa dell’oasi e avere le informazioni necessarie per una visita guidata.
Una delle attrazioni principali è il fenicottero rosa.
I fenicotteri rosa nelle saline trapanesi
4. La città di Erice.
Una buona guida della Sicilia inserisce Erice tra le perle dell’isola.
Il borgo medievale è presente in tutti gli itinerari turistici trapanesi.
Se parti da Trapani, puoi raggiungere Erice a piedi oppure con la funivia, dalla quale vedi la forma a falce della città di Trapani e le Isole Egadi.
Raggiunta la vetta, puoi visitare il centro di Erice a piedi. Indossa scarpe comode perché le vie ericine sono scivolose a causa delle pendenze, dei ciottoli o delle basole.
Arrivato a Erice, dirigiti verso la piazza centrale e visita la Matrice. Ci sono più di 60 chiese in totale.
Ci sono anche molte pasticcerie che espongono (e vendono) i dolci tipici ericini. Scegli se mangiare una genovese con la crema o i dolci di mandorla.
Il Castello di Venere è stato costruito nel 1100 dai normanni ed era collegato con le torri del giardino del Balio da un ponte levatoio, che oggi non esiste più.
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5. Il mare di San Vito Lo Capo.
Questo articolo è dedicato alle cose da vedere nel territorio trapanese e tra queste sicuramente c’è il mare sia per la conformazione del territorio, che ha molti chilometri di costa, sia perché località balneari sono considerate tra le spiagge migliori d’Italia prix viagra 8.
Il portale turistico di San Vito lo Capo è ricco di informazioni sugli eventi della piccola cittadina turistica.
Il Golfo di San Vito ospita una spiaggia ampia che si popola di bagnanti nel periodo estivo. Il mare pulito è la risposta siciliana alle più famose spiagge del mondo.
Alcune strade sono pedonali e sono il palcoscenico a cielo aperto dove si svolgono alcuni eventi.
L’evento più famoso di San Vito lo Capo è il Cous cous fest. Il cous cous è un piatto tipico maghrebino a base di semola di grano condito con la carne di montone, di pollo o con le verdure. Invece, il cous cous di Trapani è tipicamente condito con il pesce.
Un altro evento importante della spiaggia più bella della provincia di Trapani è il Festival degli Aquiloni.
C’è una sola via d’accesso per San Vito lo Capo. Durante l’alta stagione e nei fine settimana la strada è ad elevata densità di traffico.
6. Le Grotte di Scurati – Custonaci.
Se ti dirigi verso il mare di San Vito, attraversi Custonaci. Fai una sosta per acquistare un pezzo di “pane cunzatu“.
“Pane cunzatu” a Custonaci
La Madonna di Custonaci è la patrona della città ed è portata in processione lungo le strade della cittadina nella giornata a lei dedicata. Si tratta di un dipinto a olio della scuola di Antonello da Messina.
Le Grotte di Scurati si trovano tra le pendici del Monte Cofano e Custonaci e testimoniano un insediamento umano preistorico
La più grande delle grotte, la Grotta Mangiapane, fu abitata nel XX secolo. Durante il periodo di Natale questa cavità profonda 50 metri ospita un famoso presepe vivente. Tutta la comunità partecipa e porta in scena i mestieri e i prodotti tipici della zona.
7. Il Cretto di Burri e la Valle del Belice – Gibellina
Il “Grande Cretto” è una delle opere d’arte ambientali più grandi d’Europa.
[…] si commosse davanti alla devastazione provocata dal terremoto del 1968 e propose di coprire le macerie del paese distrutto, mantenendone l’impianto urbanistico, con un’immensa colata di cemento bianco.
Angela Maderna
Si trova a qualche chilometro dal centro abitato di Gibellina (Nuova) e per gli amanti dell’Arte Contemporanea è una meta obbligatoria, visto che Burri è uno dei più grandi artisti italiani del XX secolo.
Elenco alcune recensioni del “Cretto di Burri” sulla pagina di tripadvisor:
- Rende pienamente il senso del paese distrutto e sepolto dalle macerie;
- Di sicuro è un posto che merita;
- Ti lascia un pensiero sulla forza dell’arte e sulla sua bellezza.
L’arte, si sa, è un’esperienza personale che dipende dal bagaglio culturale e dalla sensibilità dell’animo.
Il Cretto di Burri – Gibellina
8. Il Castello Grifeo – Partanna.
Puoi trovare immagini e informazioni aggiornate sul Castello Grifeo nella Fan Page di Facebook.
Il Castello di Partanna è la sede del Museo Regionale di Preistoria del Belice, Centro di interpretazione e valorizzazione territoriale.
Recentemente restaurato, ha una collezione di reperti archeologici ritrovati nel territorio circostante tra i quali spicca un cranio del neolitico trapanato.
Potrebbe trattarsi del primo tentativo di effettuare un intervento chirurgico al cranio.
Il cranio è recentemente tornato a Partanna dopo 26 anni.
9. Castello dei Conti di Modica – Alcamo.
Il Castello è in pieno centro città ed è stato costruito intorno al 1350.
Restaurato nel decennio tra il 2000 e il 2010, è sede del Museo etnografico e dell’Enoteca storica regionale.
Il Castello dei Conti di Modica deve il suo nome alla famiglia dei Cabrera, che ne ebbe la proprietà dagli inizi del XV secolo agli inizi del XIX, ed è stato al centro di molte vicende storiche della città di Alcamo.
Elenco alcuni eventi storici che riguardano il Castello dei Conti di Modica:
- è stato attaccato dal pirata Barbarossa;
- ha ospitato l’Imperatore Carlo V;
- è stato acquistato all’asta dalla famiglia degli Stuart.
Se il Castello alcamese è una cosa da vedere nella provincia di Trapani, Alcamo offre altri spunti per itinerari turistici enogastronomici, storico-culturali e paesaggistici.
Alcamo è una Denominazione di Origine Controllata, DOC, per il vino.
L’origine del “Bianco di Alcamo” ha una tradizione di pregio: dalla Rassegna Agricoltura Siciliana, anno IV, II edizione 1856, si rileva che il suddetto vino figura nell’elenco dei vini pregiati da pasto ed ancora nel 1887 ottenne il diploma di onore alla Fiera Vini di Venezia.
agraria.org
Raggiungi la piazza centrale entra in un bar o in una pasticceria e preparati a mangiare qualcosa che non trovi altrove. I dolci “Minni ri virgini” alcamesi sono diversi da quelli di Sant’Agata.
L’impasto a base di ricotta e il delicato ripieno di crema bianca rendono il sapore di questo dolce soffice e delicato, interrotto soltanto dalla robustezza dei pezzi di cioccolato. Provalo!
Minni di vergine di Sant’Agata
La pasticceria alcamese è rinomata, i dolci sono buoni.
Alcamo è famosa anche perché è la città di Cielo, un poeta vissuto alla corte di Federico II nella seconda metà del XIII secolo. Dante Alighieri lo cita nel De vulgari eloquentia I-XII-6.
Cielo d’Alcamo è considerato il primo poeta della scuola siciliana sia per una questione strettamente cronologica sia sotto il profilo letterario.
Il famoso contrasto di Cielo d’Alcamo è scaricabile online in formato pdf.
I primi versi della poesia di Cielo
Rosa fresca aulentis[s]ima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate:
tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate;
per te non ajo abento notte e dia,
penzando pur di voi, madonna mia.
Alcamo è alle pendici del Monte Bonifato, che è sede della Riserva naturale orientata del Bosco di Alcamo. Puoi visitare i resti dell’insediamento medievale di Bunifat e la Chiesetta della Madonna dell’Alto, alla quale la popolazione locale è molto devota.
Il bosco si trova a pochi chilometri dalla città e, per chi ama fare trekking, è raggiungibile anche a piedi. C’è una zona attrezzata per soste rigeneranti in mezzo alla natura specialmente durante le calde giornate estive.
10. Segesta
La mappa dell’area archeologica di Segesta comprende il Tempio, i ruderi dell’acropoli e il teatro.
Gli studi sui monumenti segestani sono ancora agli inizi e molte domande sono ancora senza risposta.
Gli studiosi cercano di capire quali motivi abbiano spinto i segestani a costruire un tempio greco e perché abbiano usato questo metodo. Alcuni studiosi sostengono la tesi che il Tempio di Segesta sia un’opera greca incompleta. Altri studiosi invece lo ritengono ornamento per un altare degli Elimi, come sostiene il Professore Alison Burford in “Il Tempio costruito a Segesta” del 1961.
Il Tempio è stato costruito alla fine del V secolo a.C. ed è di tipo dorico ma non ha strutture tipiche dei canoni ellenistici all’interno delle colonne perimetrali.
Qualunque siano le ragioni della sua costruzione, il metodo usato per edificarlo e la sua o le sue funzioni, ti consiglio di visitare il Parco aercheologico di Segesta dove puoi visitare oltre al Tempio anche il Teatro.
Per alcuni studiosi il teatro è stato costruito nel IV secolo a.C. mentre per altri studiosi la costruzione risalirebbe al II secolo a.C.; è parzialmente scavato nella roccia ed è la posizione ideale per godere del panorama rupestre sotto il Monte Barbaro, sul quale è costruito.
Nel periodo estivo il Teatro è sede di una serie di rappresentazioni teatrali, di spettacoli e di concerti.
11. Pantelleria.
Pantelleria è un’isola in mezzo al canale di Sicilia.
La posizione geografica, gli insediamenti umani preistorici, il clima mediterraneo e alcuni prodotti tipici rendono l’isola un luogo di interesse turistico sia per gli itinerari enogastronomici, sia per i percorsi naturalistici e paesaggistici, sia per gli itinerari turistici storici e culturali.
Puoi raggiungere l’isola in nave o in aereo.
Il cappero di Pantelleria è un prodotto ortofrutticolo Dop-Igp, che comprende l’intero territorio dell’isola vulcanica. Si raccoglie a maggio e a settembre e dopo un trattamento di 20 giorni con il sale marino è pronto per essere un ingrediente di molti piatti tipici della cucina siciliana come la caponata e la locale insalata pantesca.
Le piantagioni di capperi si alternano nelle caratteristiche coltivazioni a terrazze del territorio pantesco ai vigneti di uva zibibbo.
Pantelleria è Denominazione di origine controllata (Doc) per un vino declinato in diverse versioni.
Elenco alcuni vini del Pantelleria Doc:
- Moscato di Pantelleria;
- Passito di Pantelleria ;
- Pantelleria Moscato liquoroso;
- Pantelleria Moscato spumante;
- Pantelleria Moscato dorato;
- Pantelleria Passito liquoroso;
- Pantelleria Zibibbo dolce;
- Pantelleria bianco;
- Pantelleria bianco frizzante;
- Moscato passito di Pantelleria.
Nell’isola si alternano i luoghi di interesse paesaggistico a quelli di interesse storico, culturale e archeologico.
Elenco cosa vedere a Pantelleria:
- lo Specchio di Venere, lago di origine vulcanica;
- gli strati di roccia vulcanica sul versante meridionale della costa isolana;
- l’Arco dell’elefante, arco naturale sul mare che prende il nome dalla somiglianza con la fisionomia dei pachidermi;
- Gelfiser, colata lavica per gli appassionati di trekking;
- favare, per gli amanti dei fanghi e delle acque termali;
- i dammusi, edifici costruiti con la pietra lavica per condurre i fondi agricoli;
- l’area di Mursìa-Cimillia;
- il Castello di Barbacane.
Conclusioni su cosa vedere nella provincia di Trapani
Mentre scrivo questo articolo, mi accorgo che i luoghi di interesse turistico e le cose da vedere nella zona della provincia trapanese sono più di quelle che ho inserito in questo elenco.
Questa parte della Sicilia è più di quanto io possa raccontare in un semplice articolo di un blog o di quanto io possa mostrare attraverso un video inserito su Youtube.
In generale, ci sono molte buone guide online su cosa vedere nella provincia di Trapani e, in particolare, c’è una guida alternativa a questo articolo sulle cose da vedere a Trapani e dintorni.
Cosa vedere nella provincia di Trapani – video
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Se pensi che io abbia dimenticato di inserire nella lista delle cose da vedere nella zona di Trapani un monumento o una località, scrivilo nei commenti.
Apparso per la prima volta nel Blog di Hotel Divino di Trapani.
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Dicono della Sicilia